Ferie d'agosto
Durata
110
Formato
Regista
In vacanza sull'isola laziale di Ventotene, due famiglie si ritrovano vicine di casa. Il primo gruppo è formato da Sandro Molino (Silvio Orlando), giornalista e attivista di sinistra, la compagna (Laura Morante) e la di lei figlia (Agnese Claisse) avuta dall'ex marito Mauro (Silvio Vannucci). Nella villetta a fianco il capofamiglia è l'imprenditore Ruggero Mazzalupi (Ennio Fantastichini,) con la moglie Luciana (Paola Tiziana Cruciani) e la cognata Marisa (Sabrina Ferilli) col marito Marcello (Piero Natoli). Tra le due comitive, una più pignola, di sinistra e radical chic, l'altra più "caciarona" e di destra, nasceranno scontri e poi incontri, conflitti "spiccioli" o sentimentali.
Premiato con il David di Donatello per miglior film, Ferie d'agosto è l'opera seconda del livornese Paolo Virzì, che sceglie un classico momento di aggregazione italiana, le vacanze al mare, per fare un bozzetto "sociocinematografico" delle famiglie borghesi del Belpaese. È chiara quasi da subito la motrice del racconto: lo scontro dei valori che dominano i modi di vivere delle due famiglie di estrazioni politiche diverse. Virzì, anche penna del film, si impegna molto a evidenziare caratteristiche, pregi e difetti dell'una e dell'altra sponda familiare, ma questo gioco di "bilanciamento" a lungo andare stanca e soffoca la parte più interessante: il racconto delle infelicità dei protagonisti. Non mancano battute divertenti e riflessioni serie in questa commedia con brezza estiva, ma, complice un racconto che si dilunga a danno del ritmo, Ferie d'agosto s'incrina tra l'essere un buon prodotto televisivo (destinazione per la quale non è stato pensato) e un film sotto la soglia della sufficienza.
Premiato con il David di Donatello per miglior film, Ferie d'agosto è l'opera seconda del livornese Paolo Virzì, che sceglie un classico momento di aggregazione italiana, le vacanze al mare, per fare un bozzetto "sociocinematografico" delle famiglie borghesi del Belpaese. È chiara quasi da subito la motrice del racconto: lo scontro dei valori che dominano i modi di vivere delle due famiglie di estrazioni politiche diverse. Virzì, anche penna del film, si impegna molto a evidenziare caratteristiche, pregi e difetti dell'una e dell'altra sponda familiare, ma questo gioco di "bilanciamento" a lungo andare stanca e soffoca la parte più interessante: il racconto delle infelicità dei protagonisti. Non mancano battute divertenti e riflessioni serie in questa commedia con brezza estiva, ma, complice un racconto che si dilunga a danno del ritmo, Ferie d'agosto s'incrina tra l'essere un buon prodotto televisivo (destinazione per la quale non è stato pensato) e un film sotto la soglia della sufficienza.