Il gladiatore

Le strade di Los Angeles sono terrorizzate da uno psicopatico che provoca incidenti a ripetizione con la sua auto. Tra le prime vittime c'è il fratello quindicenne del meccanico Rick Benton (Ken Wahl), che decide di modificare il proprio furgone per trasformarsi in un vigilante, autonominatosi Gladiatore.

Film pensato per le sale, ma poi prodotto e realizzato dal canale televisivo ABC, ha il suo limite più evidente proprio nella confezione da piccolo schermo: ritmo eccessivamente lento, scrittura bidimensionale, prove attoriali monocordi e mancanza delle efferatezze tipiche del primo Ferrara. La storia presenta a tratti gustose inverosimiglianze (l'arpione montato sul retro del pick-up) e gli sviluppi sono meno reazionari di quanto il soggetto lasci presagire. Benton porta avanti una crociata soprattutto contro chi guida dopo aver bevuto, si rende conto degli eccessi del suo ruolo da vigilante e, dopo lo scontro finale, si consegna alle autorità. Le buone intenzioni non risollevano però l'insieme e certi vezzi autoriali (come la soggettiva della carrozzeria che viene riverniciata) sono degne di una puntata di A-Team. Nondimeno, gode di una certa fama negli Usa come esempio di car-movie anni '80: concetto e genere difficilmente esportabili.