New Rose Hotel

In un mondo governato da due enormi multinazionali rivali, la Maas e la Hosaka, si è creato lo spazio per avventurieri di ogni genere che vivono di spionaggio industriale. Alcuni di questi si ritrovano a Tokyo, nell'hotel gestito da Madame Rosa (Annabella Sciorra). Il veterano Fox (Christopher Walken) individua nella giovane Sandii (Asia Argento) la persona giusta per manipolare il migliore tra gli ingegneri sul mercato (Yoshitaka Amano). Toccherà a X (Willem Dafoe) prendersi l'incarico per istruire la ragazza per la missione.

Impresentabile kammerspiel dove il rispetto pressoché assoluto delle unità di tempo, luogo e azione non può nascondere la totale assenza di contenuti. Fin troppo facile prendersela con gli attori a mezzo servizio e soprattutto con l'incredibile epilogo: esaurite le idee (e forse anche i fondi), Ferrara usa i ricordi di X per riproporre (anche tre volte) le sequenze e le battute già utilizzate. Era però l'idea a essere sbagliata dall'inizio e anche la supponenza di poter raccontare alcunché giocando al risparmio fin dal primo minuto. Nella versione italiana, lo strazio è peggiorato dallo svogliato auto-doppiaggio della Argento. Una vera perdita di tempo, che non meriterebbe attenzione se non come esempio della impasse di un regista altrove geniale. Il soggetto è liberamente tratto dall'omonimo racconto dello scrittore William Gibson, pubblicato sulla rivista di fantascienza Omni (1984) e successivamente incluso nell'antologia La notte che bruciammo Chrome (1986).