Radio Alice è il simbolo del movimento di estrema sinistra, molto presente nella Bologna del 1976: Sgualo (Tommaso Ramenghi) e Pelo (Marco Luisi) la ascoltano mentre scavano un tunnel sotto la città per arrivare a una banca e rapinarla. Una sera si recano nella sede dell'emittente, dove si avvicinano all'attivismo studentesco.

La vicenda dei due protagonisti vorrebbe fondersi con la Storia, raccontando la vita nella Bologna degli anni Settanta, alle prese con la giovane leggerezza degli studenti e le loro contestazioni politiche, accompagnate dall'emittente libera Radio Alice e culminate con l'uccisione di Francesco Lorusso. Il lungometraggio, però, è confuso e poco armonico: la narrazione lascia abbozzate tante idee, ma poca sostanza, mentre il regista, per provare a dare una veste accattivante, si lascia prendere la mano e inserisce scenette sul modello dei film muti, immagini sfocate e altre furberie dalle pretese autoriali. Tanto fumo e poco arrosto. Il gruppo rock Afterhours partecipa nei panni degli Area, suonando Gioia e rivoluzione. Premio Mastroianni ai migliori attori emergenti a Tommaso Ramenghi e a Marco Luisi.
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