Uno scrittore (Michel Piccoli) e sua moglie (Catherine Deneuve) sono al centro delle chiacchiere degli abitanti del villaggio in cui vivono. Questi ultimi cominciano a diventare i protagonisti delle storie che l’uomo scrive, in un misterioso gioco che confonde realtà e finzione.

Terza opera come regista per Agnès Varda, non di certo tra i suoi titoli migliori: Les créatures è un dramma simbolico chiaramente virato a toni fantastici, che ha valore esclusivamente nella prova di Michel Piccoli e nella folgorante bellezza di Catherine Deneuve. Un film che vorrebbe essere complesso, quello diretto con piglio sicuro – e forse troppo – dalla Varda: peccato che i vari livelli non riescano a incidere e mitighino ogni fascinazione. Il risultato? Les créatures perde lo smalto e l’identità, smarrito tra Bergman e Buñuel, soffocato dalla tenzone costante e generatrice tra realtà e finzione, vero e falso, immaginazione e tangibilità. È, in fondo, solo una Varda in sottotono.


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