
Non si ruba a casa dei ladri
Durata
93
Formato
Regista
Antonio Russo (Vincenzo Salemme) è un piccolo imprenditore napoletano che finisce in povertà quando la sua azienda fallisce dopo aver perso una gara d’appalto truccata. Lui e la moglie Daniela (Stefania Rocca) finiscono così per lavorare come camerieri presso un potente e corrotto faccendiere romano (Massimo Ghini). Quando Antonio viene a sapere che proprio il suo datore di lavoro è stato colui che ha pilotato la gara d’appalto, lui e la moglie penseranno a una terribile vendetta…
Classica commedia italiana contemporanea che si capisce presto dove voglia andare a parare, Non si ruba a casa dei ladri svela troppo presto le sue carte, fin da un titolo a dir poco esplicito su quello che succederà nel corso della narrazione. I fratelli Vanzina, più che di crisi economica, parlano di figure corrotte e arraffone con notevole superficialità. La trama si seguirebbe anche abbastanza volentieri, se non fosse che tutto risulta scontato e il livello delle battute sia davvero bassino (si veda il siparietto con Ghini e la Arcuri di fronte all’annuncio della “suite Gugliemo Tell”). Da un soggetto in cui si vuole “denunciare” l’universo degli imbrogli e delle mazzette era lecito aspettarsi un impegno maggiore o, quantomeno, una maggiore attenzione drammaturgica.
Classica commedia italiana contemporanea che si capisce presto dove voglia andare a parare, Non si ruba a casa dei ladri svela troppo presto le sue carte, fin da un titolo a dir poco esplicito su quello che succederà nel corso della narrazione. I fratelli Vanzina, più che di crisi economica, parlano di figure corrotte e arraffone con notevole superficialità. La trama si seguirebbe anche abbastanza volentieri, se non fosse che tutto risulta scontato e il livello delle battute sia davvero bassino (si veda il siparietto con Ghini e la Arcuri di fronte all’annuncio della “suite Gugliemo Tell”). Da un soggetto in cui si vuole “denunciare” l’universo degli imbrogli e delle mazzette era lecito aspettarsi un impegno maggiore o, quantomeno, una maggiore attenzione drammaturgica.