The Happiness of the Katakuris
Katakuri-ke no kĹfuku
Durata
113
Formato
Regista
La famiglia Katakuri gestisce senza successo una locanda, nell'attesa che la costruzione di una grande strada porti i clienti tanto attesi. Le uniche persone che per ora si fermano a trascorrere la notte muoiono per una serie di strane circostanze. Spronata dal padre Masao (Kenji Sawada), la famiglia Katakuri decide di nascondere i corpi per evitare una cattiva pubblicità. Mentre le morti continuano, una nuova calamità si preannuncia all'orizzonte.
Remake del sudcoreano The Quiet Family (1998) di Kim Jee-woon, la pellicola è un curioso esperimento a metà fra commedia e musical, in cui trovano spazio toni da film horror e momenti di comicità demenziale. PiĂą sfilacciato rispetto all'originale, il film scorre imprevedibile e irriverente, pur con qualche sbandamento, cavalcando saldamente una morale che proclama il valore della famiglia (in linea con il precedente Visitor Q, sempre del 2001) nel superare le difficoltà. E allora, nel finale roseo e spensierato, anche dopo l'eruzione di un vulcano, si continua a cantare e a danzare perché la morte è, in fin dei conti, solo uno scherzo. Il ripetuto seppellimento e disseppellimento dei corpi in una cornice cinico-grottesca non può che rievocare La congiura degli innocenti (1955) di Alfred Hitchcock, pietra miliare della commedia nera e modello per tanti film a venire.
Remake del sudcoreano The Quiet Family (1998) di Kim Jee-woon, la pellicola è un curioso esperimento a metà fra commedia e musical, in cui trovano spazio toni da film horror e momenti di comicità demenziale. PiĂą sfilacciato rispetto all'originale, il film scorre imprevedibile e irriverente, pur con qualche sbandamento, cavalcando saldamente una morale che proclama il valore della famiglia (in linea con il precedente Visitor Q, sempre del 2001) nel superare le difficoltà. E allora, nel finale roseo e spensierato, anche dopo l'eruzione di un vulcano, si continua a cantare e a danzare perché la morte è, in fin dei conti, solo uno scherzo. Il ripetuto seppellimento e disseppellimento dei corpi in una cornice cinico-grottesca non può che rievocare La congiura degli innocenti (1955) di Alfred Hitchcock, pietra miliare della commedia nera e modello per tanti film a venire.