Il paradiso perduto

Paradis perdu

Durata

103

Formato

Regista

Nella Parigi pre-Prima guerra mondiale, un pittore (Fernand Gravey) s'innamora di una modista (Micheline Presle): il conflitto bellico e la morte per parto di lei faranno terminare la loro relazione prima del tempo. Finita la guerra, l'uomo diventerà un nome celebre nel mondo della moda.

Pellicola fortemente antimilitarista, che ricorda gli ottimi risultati raggiunti da Abel Gance con Per la patria (1919). I tempi del muto (in cui il regista era uno degli esponenti più importanti della settima arte a livello mondiale) sono però lontani, e col sonoro Gance fatica a dettare all'azione i giusti tempi: la parte iniziale è notevolissima, ma col passare dei minuti la narrazione si fa un po' macchinosa e meno fluida rispetto alle battute iniziali. Non mancano le sequenze importanti (capaci anche di commuovere) ma rischiano di perdersi all'interno di una visione altalenante e non sempre coesa al punto giusto.
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