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L'imperatore del Nord
Emperor of the North Pole
Durata
118
Formato
Regista
Stati Uniti, anni Trenta. Nel pieno della Grande Depressione, il criminale Numero 1 (Lee Marvin) ingaggia una lotta senza quartiere contro lo spietato capotreno Shack (Ernest Borgnine), deciso a impedire con ogni mezzo che la ferrovia sia usata illecitamente. Nello scontro si inserirà Cigaret (Keith Carradine), furfantello desideroso di emulare Numero 1.
Action-drama diretto con mano sapiente da Robert Aldrich, che mette in scena un racconto di Jack London (fonte non accreditata e citata come vaga ispirazione) adattato da Christopher Knopf. La sceneggiatura si concentra sulla faida (dal sapore epico e totalizzante) tra i due protagonisti, in cui il divario tra prospettive e comportamenti (la selvaggia anarchia di Numero 1 contrapposta alla brutale attitudine alla giustizia di Shack) metaforizza i contrasti insanabili di un'America sull'orlo del collasso (con più di un riferimento all'attualità degli anni Settanta). Aldrich conferma la propria coerenza tematica, concentrandosi sull'individuo stritolato dai meccanismi del Potere, ed enfatizza la narrazione grazie a una tecnica solida e strutturata: ritmo incessante, inserti di una violenza quasi belluina (ma comunque sempre funzionale) e un iter di formazione che accompagna i personaggi, favorendone l'approfondimento delle caratterizzazioni. A oggi, forse, lievemente datato; in ogni caso, un tipo di cinema incisivo, coerente e, purtroppo, sempre più raro. Cast semplicemente strepitoso (ottimi Lee Marvin e Keith Carradine), dominato da un Ernest Borgnine in stato di grazia. Particina per un giovane Sid Haig, attore feticcio di Rob Zombie. Colonna sonora di Frank De Vol, fotografia di Joseph F. Biroc.
Action-drama diretto con mano sapiente da Robert Aldrich, che mette in scena un racconto di Jack London (fonte non accreditata e citata come vaga ispirazione) adattato da Christopher Knopf. La sceneggiatura si concentra sulla faida (dal sapore epico e totalizzante) tra i due protagonisti, in cui il divario tra prospettive e comportamenti (la selvaggia anarchia di Numero 1 contrapposta alla brutale attitudine alla giustizia di Shack) metaforizza i contrasti insanabili di un'America sull'orlo del collasso (con più di un riferimento all'attualità degli anni Settanta). Aldrich conferma la propria coerenza tematica, concentrandosi sull'individuo stritolato dai meccanismi del Potere, ed enfatizza la narrazione grazie a una tecnica solida e strutturata: ritmo incessante, inserti di una violenza quasi belluina (ma comunque sempre funzionale) e un iter di formazione che accompagna i personaggi, favorendone l'approfondimento delle caratterizzazioni. A oggi, forse, lievemente datato; in ogni caso, un tipo di cinema incisivo, coerente e, purtroppo, sempre più raro. Cast semplicemente strepitoso (ottimi Lee Marvin e Keith Carradine), dominato da un Ernest Borgnine in stato di grazia. Particina per un giovane Sid Haig, attore feticcio di Rob Zombie. Colonna sonora di Frank De Vol, fotografia di Joseph F. Biroc.
