Napoleone (Pierre Mondy) trasforma la Francia in un impero: il 2 dicembre 1805 vince una della battaglie più importanti della sua carriera, ad Austerlitz, contro l'esercito austriaco.

Abel Gance è noto, in particolare, per aver diretto uno dei capolavori del cinema muto: Napoléon (1927). Oltre trent'anni dopo torna a raccontare il celebre condottiero nato ad Ajaccio, concentrandosi su cinque anni fondamentali della sua vita. La confezione è fin troppo pomposa, nonostante le sequenze più dinamiche siano realizzate con ottimo senso del ritmo: è nei momenti statici, però, che la pellicola risulta eccessivamente sopra le righe, troppo enfatica e incapace di approfondire adeguatamente la psicologia del personaggio. Gance punta in alto, ma finisce spesso per cadere a causa di una prolissità evidente. La cornice vale più del quadro e il cast ricchissimo di comprimari importanti (da Orson Welles a Vittorio De Sica) serve a poco.
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