Il piccolo porto

Ellie May Adams (Ginger Rogers) proviene da una famiglia disastrata: la nonna è una vecchia arcigna e la madre (Marjorie Rambeau) si prostituisce, il che provoca dissensi violenti col padre della ragazza (Miles Mander). La tragedia è dietro l’angolo. Tuttavia, per Ellie, sembra aprirsi una speranza quando conosce un bravo ragazzo che vorrebbe portarla all’altare.



Gregory La Cava, navigato esperto in commedie e drammi che affrontano il divario sociale ed economico, si dimostra ancora una volta un raffinato autore capace di variare in maniera significativa (anche se non sostanziale) il proprio cinema. Il piccolo porto è una pellicola dominata dalla presenza di Ginger Rogers, ma la conferma della consumata abilità di La Cava nel valorizzare le sue attrici è confermata dalla candidatura all'Oscar come attrice non protagonista di Marjorie Rambeau. Il film riuscì a passare indenne dalle strette maglie del codice Hays, nonostante rappresentasse con una certa crudezza il mondo della prostituzione, seppur in maniera tangenziale. Un prodotto RKO solido ma non certo entusiasmante, da apprezzare come opera convenzionale messa in scena con una certa cura.