Voglio essere amata

Julia Scott (Claudette Colbert) è da sempre perdutamente innamorata del suo capo (Melvyn Douglas), un importante uomo d’affari divorziato che tuttavia non nota neanche la donna, essendo del tutto assorbito dalla sfera professionale. Julia, però, lo assiste anche nella vita domestica e allora l’uomo decide di sposarla, mettendo l'amore in secondo piano...



La coppia al centro del film di Gregory La Cava presenta ancora una volta un tema caro al regista, il confronto/scontro di realtà sociali diverse, trattato sempre in salsa comedy, con momenti romantici e incursioni appena accennate di satira sociale. Lo stile sobrio e controllato riesce però solo in parte a riscattare la sceneggiatura di Sidney Buchman, priva di spunti personali e troppo convenzionale. Le interpretazioni degli attori sono di buon livello, e colpisce, in special modo, la freschezza con cui Claudette Colbert dà vita al proprio personaggio. Eppure qualcosa non torna: l’intreccio sembra obbedire a un copione troppo automatico, la vicenda sa di già visto e i tempi narrativi e comici non sono sfruttati al meglio. La pellicola venne poi adattata come commedia radiofonica per il programma Lux Radio Theater, andato in onda il 25 settembre 1935 e recitato, nei ruoli dei protagonisti, da Ginger Rogers e George Brent.