La resa dei conti

Il noto pistolero e cacciatore di taglie Jonathan Corbett (Lee Van Cleef), sul punto di ritirarsi dall'attività, riceve dal facoltoso Brokston (Walter Barnes) la promessa di un appoggio politico in cambio dell'uccisione del fuorilegge messicano Manuel Sanchez (Tomas Milian). Le infami accuse pendenti su quest'ultimo si riveleranno infondate e frutto di un'infame macchinazione: toccherà a Corbett pareggiare i conti.

Western ispirato alla lezione di Sergio Leone, che cela una sottotraccia politica. Il bounty killer e la sua preda non sono gli unici artefici della caccia all'uomo fulcro della vicenda; gli antagonisti si rivelano infatti pedine del potere precostituito, incarnato dalle spietate figure del candidato Brokston e del barone von Schulenberg (Gérard Herter). Una prepotenza fatta valere a suon di denaro e cinismo, sacrificando la morale alla buona reputazione di una prestigiosa famiglia. Nonostante nel cinema di Sollima vi sia spazio per il riscatto dei perdenti nei confronti dei più forti, il film non riesce a spezzare le catene di una visibile referenzialità nei confronti del modello leoniano, accentuata dalla presenza, pur efficace, di Lee Van Cleef. I momenti più lirici, tra i quali spicca il triplice duello finale sulle ispiratissime note di Ennio Morricone, sono una chiara rielaborazione di analoghe sequenze viste nei modelli di riferimento: stilisticamente efficaci ma scarsamente personali e originali. La traccia della colonna sonora The Verdict – Dopo la condanna sarà ripresa nel 2009 da Quentin Tarantino per le sequenze iniziali di Bastardi senza gloria. Scritto da Sollima con Sergio Donati.