Rivelazioni
Disclosure
Durata
128
Formato
Regista
Tom Sanders (Michael Douglas) subisce le avances del suo nuovo capo Meredith Johnson (Demi Moore), in realtà una sua ex fiamma. In seguito al rifiuto di lui, la donna, mentendo, lo accuserà di violenze e Tom dovrà affrontare una potenziale causa con il rischio di perdere il lavoro.
Thriller morbosetto solo all'apparenza che cerca di sfruttare la scia erotica lanciata dal precedente Basic Instinct (1992), con protagonista maschile sempre Michael Douglas, nel patetico tentativo di ringalluzzire l'eros d'autore. Ma in realtà il sesso è qui un semplice specchietto per le allodole. Tratto dall'omonimo romanzo di Michael Crichton, il film esplora maldestramente il problema delle molestie sessuali subite sul posto di lavoro, con la particolarità di capovolgere il canonico ordine uomo/molestatore e donna/vittima. La regia è alquanto anonima e lacunosa, mentre i personaggi risultano scarsamente caratterizzati. Rimane una mediocre interpretazione dei due protagonisti: Douglas bravo nel farsi compatire e la Moore ancora di più nel farsi odiare. Nulla più di un effimero intrattenimento in cui si respira, a tratti, un'aria lievemente misogina. Incomprensibile (quanto ridicolo) finale in salsa tecno-fantascientifica. Confezione accurata: fotografia di Tony Pierce-Roberts, musiche di Ennio Morricone.
Thriller morbosetto solo all'apparenza che cerca di sfruttare la scia erotica lanciata dal precedente Basic Instinct (1992), con protagonista maschile sempre Michael Douglas, nel patetico tentativo di ringalluzzire l'eros d'autore. Ma in realtà il sesso è qui un semplice specchietto per le allodole. Tratto dall'omonimo romanzo di Michael Crichton, il film esplora maldestramente il problema delle molestie sessuali subite sul posto di lavoro, con la particolarità di capovolgere il canonico ordine uomo/molestatore e donna/vittima. La regia è alquanto anonima e lacunosa, mentre i personaggi risultano scarsamente caratterizzati. Rimane una mediocre interpretazione dei due protagonisti: Douglas bravo nel farsi compatire e la Moore ancora di più nel farsi odiare. Nulla più di un effimero intrattenimento in cui si respira, a tratti, un'aria lievemente misogina. Incomprensibile (quanto ridicolo) finale in salsa tecno-fantascientifica. Confezione accurata: fotografia di Tony Pierce-Roberts, musiche di Ennio Morricone.