Sleepers

New York, 1967: quattro giovani amici vengono rinchiusi in riformatorio dove subiscono violenze e molestie sessuali da parte di un gruppo di guardie. Quattordici anni dopo, due di loro (Ron Eldard e Billy Crudup) si vendicano uccidendo il capo dei secondini (Kevin Bacon). In attesa di giudizio spetterà agli altri due amici, l'avvocato Micheal (Brad Pitt) e il giornalista Shakes (Jason Patric), studiare un piano per scagionarli e incastrare le altre guardie. Potranno contare sull'aiuto di padre Bobby (Robert DeNiro) e dello scalcinato avvocato Snyder (Dustin Hoffman).

Sceneggiato da Barry Levinson sulla base dell'omonimo romanzo autobiografico di Lorenzo Carcaterra, Sleepers è un ritratto ambizioso e corpulento che finisce per essere vittima della propria natura scissa. A una prima parte vibrante, in cui l'accurata ricostruzione del quartiere di Hell's Kitchen a New York è in grado di restituire con genuinità le atmosfere degli anni '60, segue una lunga e prolissa seconda parte dai toni da legal-drama di grana grossa. E la ricerca del facile sentimentalismo passa per una messa in scena statica e una scrittura di rara verbosità. Il cast, in ogni caso, è efficace e la confezione complessivamente curata (fotografia di Michael Ballhaus e musiche di John Williams, candidate all'Oscar).