Gesù di Nazareth
Jesus of Nazareth
Durata
382
Formato
Regista
La vita e i miracoli di Gesù il Nazareno (Robert Powell), cresciuto da Maria (Olivia Hussey) e dal falegname Giuseppe (Yorgo Voyagis), crocifisso sotto Ponzio Pilato (Rod Steiger) davanti al dolore dei seguaci e dell'amica Maddalena (Anne Bancroft).
Impressionante e faraonico cast di stelle per il Gesù cantato da Franco Zeffirelli, amatissimo dai cattolici, sceneggiato dal regista con Suso Cecchi D'Amico, Masolino D'Amico, Anthony Burgess e David Butler, e ispirato ai Vangeli e ad alcuni episodi apocrifi. Il film, pensato per il circuito televisivo con enorme successo (andò in onda su Raiuno), è una delle prime produzioni italiane per il piccolo schermo realizzata con mezzi da grande kolossal cinematografico. Zeffirelli si allontana, com'è immaginabile, da Pasolini (Il Vangelo secondo Matteo del 1964) e Rossellini (Il Messia del 1975), prediligendo invece una messinscena barocca e conformista, mai noiosa ma eccessivamente oleografica. Un prodotto ben confezionato, ma senza troppo respiro. Al di là di ogni legittima critica, tuttavia, va riconosciuto a Zeffirelli di aver girato il film forse più redditizio sulla storia del Nazareno prima dell'arrivo de La passione di Cristo di Mel Gibson (2004). Musiche di Maurice Jarre e candidatura agli Emmy per James Farentino (Simon Pietro) come miglior attore non protagonista.
Impressionante e faraonico cast di stelle per il Gesù cantato da Franco Zeffirelli, amatissimo dai cattolici, sceneggiato dal regista con Suso Cecchi D'Amico, Masolino D'Amico, Anthony Burgess e David Butler, e ispirato ai Vangeli e ad alcuni episodi apocrifi. Il film, pensato per il circuito televisivo con enorme successo (andò in onda su Raiuno), è una delle prime produzioni italiane per il piccolo schermo realizzata con mezzi da grande kolossal cinematografico. Zeffirelli si allontana, com'è immaginabile, da Pasolini (Il Vangelo secondo Matteo del 1964) e Rossellini (Il Messia del 1975), prediligendo invece una messinscena barocca e conformista, mai noiosa ma eccessivamente oleografica. Un prodotto ben confezionato, ma senza troppo respiro. Al di là di ogni legittima critica, tuttavia, va riconosciuto a Zeffirelli di aver girato il film forse più redditizio sulla storia del Nazareno prima dell'arrivo de La passione di Cristo di Mel Gibson (2004). Musiche di Maurice Jarre e candidatura agli Emmy per James Farentino (Simon Pietro) come miglior attore non protagonista.