
John Giorno, amico di Andy Warhol, dorme per più di cinque ore, senza che niente interrompa la presa diretta del suo sonno.
Attraverso lo strumento del piano-sequenza, Warhol provvede a smontare il cinema stesso, a ridurlo a una contemplazione autistica di un'immagine letterale priva di implicazioni, ma anche privandolo di qualsiasi spinta motrice che vada oltre il voyeurismo bieco e di dubbio gusto. Non è Urla in favore di Sade (1952) di Guy Debord, il suo Sleep, a proposito di operazioni indispettite e radicalmente anti-cinematografiche, ma non ha quella radicale tensione verso la provocazione teorica, né, tantomeno, lo spessore di un pensiero consapevolmente urticante. 321 minuti durante i quali Warhol è riuscito a ridimensionare il peso delle sue stesse idee e opere, rendendole non più di inutili civetterie. Anche se, purtroppo, è risaputo il peso decisivo, e talvolta dannoso, che esse hanno avuto nell'immaginario collettivo, e su tutte qelle persone che le hanno fraintese, estremizzate, sopravvalutate.
Attraverso lo strumento del piano-sequenza, Warhol provvede a smontare il cinema stesso, a ridurlo a una contemplazione autistica di un'immagine letterale priva di implicazioni, ma anche privandolo di qualsiasi spinta motrice che vada oltre il voyeurismo bieco e di dubbio gusto. Non è Urla in favore di Sade (1952) di Guy Debord, il suo Sleep, a proposito di operazioni indispettite e radicalmente anti-cinematografiche, ma non ha quella radicale tensione verso la provocazione teorica, né, tantomeno, lo spessore di un pensiero consapevolmente urticante. 321 minuti durante i quali Warhol è riuscito a ridimensionare il peso delle sue stesse idee e opere, rendendole non più di inutili civetterie. Anche se, purtroppo, è risaputo il peso decisivo, e talvolta dannoso, che esse hanno avuto nell'immaginario collettivo, e su tutte qelle persone che le hanno fraintese, estremizzate, sopravvalutate.