Subway
Subway
Durata
104
Formato
Regista
Fred (Christopher Lambert) trafuga dei documenti scomodi alla ricca Héléna (Isabelle Adjani), nascondendosi tra i tunnel della metropolitana di Parigi. Qui conosce degli strambi individui con cui condividerà il modo di (soprav)vivere. Alle sue calcagna gli scagnozzi del marito di Héléna e l'arcigno ispettore Gesberg (Michel Galabru).
Interamente (o quasi) ambientato nei bui ambienti della metropolitana parigina, dipinti come un labirintico paesaggio underground, Subway rappresenta uno dei più convincenti risultati di Luc Besson che, al secondo lungometraggio, si impone all'attenzione internazionale come esponente di spicco di quella corrente di "Nuovo cinema francese" esplosa negli anni '80 (insieme a Jean-Jacques Beineix e Leos Carax). Il regista transalpino dà vita a un suggestivo racconto urbano, in equilibrio tra ironia e azione, in cui si fanno strada eccentrici protagonisti, permeati da un'aura allo stesso tempo romantica e malinconica. Besson traccia con una sincerità, forse ingenua e grossolana ma non per questo meno piacevole, il profilo dei suoi antieroi, perdenti nati che cercano di riscattarsi in un mondo sotterraneo, diametralmente opposto a quello della civiltà in superficie. Un esempio di cinema puro, imperfetto ma vitale, il cui fascino estetizzante non sembra poter essere scalfito dal passare del tempo. Notevole l'allure dandy di Christopher Lambert, ossigenato e sensuale, ma non passa inosservata nemmeno la diafana bellezza di Isabelle Adjani. Piccola parte per Jean Reno e per il compositore Eric Serra, autore della colonna sonora. Bellissime scenografie del grande Alexandre Trauner (1906-1993).
Interamente (o quasi) ambientato nei bui ambienti della metropolitana parigina, dipinti come un labirintico paesaggio underground, Subway rappresenta uno dei più convincenti risultati di Luc Besson che, al secondo lungometraggio, si impone all'attenzione internazionale come esponente di spicco di quella corrente di "Nuovo cinema francese" esplosa negli anni '80 (insieme a Jean-Jacques Beineix e Leos Carax). Il regista transalpino dà vita a un suggestivo racconto urbano, in equilibrio tra ironia e azione, in cui si fanno strada eccentrici protagonisti, permeati da un'aura allo stesso tempo romantica e malinconica. Besson traccia con una sincerità, forse ingenua e grossolana ma non per questo meno piacevole, il profilo dei suoi antieroi, perdenti nati che cercano di riscattarsi in un mondo sotterraneo, diametralmente opposto a quello della civiltà in superficie. Un esempio di cinema puro, imperfetto ma vitale, il cui fascino estetizzante non sembra poter essere scalfito dal passare del tempo. Notevole l'allure dandy di Christopher Lambert, ossigenato e sensuale, ma non passa inosservata nemmeno la diafana bellezza di Isabelle Adjani. Piccola parte per Jean Reno e per il compositore Eric Serra, autore della colonna sonora. Bellissime scenografie del grande Alexandre Trauner (1906-1993).