André (Jammel Debbouze) è un truffatore da quattro soldi indebitato con mezza Parigi. Stanco di questa condizione, decide di farla finita gettandosi da un ponte, quando trova accanto a sé la bella Angela (Rie Rasmussen), anch'essa pronta a buttarsi. L'incontro segnerà una svolta nelle loro vite.



Besson si allontana dall'azione frenetica, abitualmente al centro dei suoi lavori, per dedicarsi a una commedia romantica ambientata tra le vie dell'altrettanto romantica capitale francese. Il risultato è un film inutile che fa il verso a La vita è meravigliosa (1946) cercando di attualizzarne i temi, con l'effetto di apparire davvero poco credibile. Gli orrendi dialoghi (dello stesso Besson) sono una spina nel fianco, con i due personaggi principali che si muovono per le vie di una Parigi filmata in bianco e nero al solo scopo di concedersi un vezzo autoriale gratuito, che almeno contribuisce a esaltare l'operato del direttore della fotografia Thierry Arbogast. Meglio Jammel Debbouze della stangona Rie Rasmussen (modella da qualche anno improvvisatasi attrice). Per la prima volta Besson non collabora con il compositore Eric Serra, affidandosi alle musiche della norvegese Garbarek.
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