Viva la muerte... tua!
Durata
103
Formato
Regista
Due banditi (Franco Nero ed Eli Wallach) liberati dal carcere si ritrovano loro malgrado a capo della rivoluzione messicana.
In equilibrio precario tra western e commedia, senza privilegiare apertamente nessuno dei due aspetti, Duccio Tessari costruisce una pellicola fortemente risaputa, basata sull'interazione tra la simpatica coppia di protagonisti. Wallach non fa che replicare il suo Tuco de Il buono, il brutto, il cattivo (1966), accentuandone l'aspetto parodico, mentre Nero esagera i toni della simpatica canaglia. Rischiando l'indecisione sulla direzione da intraprendere, il film ripropone gli stereotipi dello spaghetti western senza inventare nulla di nuovo e trasformando la traccia socio-politica in un sottotesto di poco spessore. Secondo alcune fonti avrebbe dovuto essere diretto da Sergio Corbucci, che dopo gli screzi con Franco Nero avvenuti sul set di Vamos a matar compañeros (1970) passò il testimone a Tessari. Colonna sonora, non memorabile, di Gianni Ferrio ed Ennio Morricone.
In equilibrio precario tra western e commedia, senza privilegiare apertamente nessuno dei due aspetti, Duccio Tessari costruisce una pellicola fortemente risaputa, basata sull'interazione tra la simpatica coppia di protagonisti. Wallach non fa che replicare il suo Tuco de Il buono, il brutto, il cattivo (1966), accentuandone l'aspetto parodico, mentre Nero esagera i toni della simpatica canaglia. Rischiando l'indecisione sulla direzione da intraprendere, il film ripropone gli stereotipi dello spaghetti western senza inventare nulla di nuovo e trasformando la traccia socio-politica in un sottotesto di poco spessore. Secondo alcune fonti avrebbe dovuto essere diretto da Sergio Corbucci, che dopo gli screzi con Franco Nero avvenuti sul set di Vamos a matar compañeros (1970) passò il testimone a Tessari. Colonna sonora, non memorabile, di Gianni Ferrio ed Ennio Morricone.