Creepy

Takakura (Hidetoshi Nishijima) è un detective allontanatosi dalle scene dopo un trascorso troppo violento e destabilizzante. Il richiamo del lavoro, però, è troppo forte e quando gli viene proposto di riaprire un caso risalente a sei anni prima non riesce a rifiutare. Contemporaneamente, sua moglie (Yuko Takeuchi) inizia a fare conoscenza di un buffo vicino di casa (Teruyuki Kagawa).



Tratto da un rinomato romanzo thriller nipponico, Creepy è un lungometraggio incalzante e angoscioso, capace di riflettere con grande attenzione su tematiche scottanti quali il valore dell'identità personale e delle scelte che ogni individuo intraprende a seconda della sua morale di vita. Kurosawa dosa con tatto le tempistiche e gli elementi più funzionali e, poco alla volta, il suo film cresce di intensità e tensione. Tuttavia, è difficile digerire appieno un'inadatta confezione scenica che rischia di sminuire seriamente quanto di buono c'era nelle intenzioni del progetto: il lavoro, inoltre, si protrae decisamente più del dovuto nelle pieghe di una sceneggiatura che finisce inevitabilmente per smorzare la tensione (e l’attenzione) dello spettatore in diversi frangenti. Il regista sa bene come dirigere le sequenze più concitate e tenebrose (il suo personale trascorso lavorativo lo dimostra) ma, alla lunga, il suo lavoro perde il mordente narrativo che una situazione asfissiante come quella raccontata avrebbe richiesto. Presentato fuori concorso al Festival di Berlino.