Il vento ci porterà via
Bad ma ra khahad bord
1999
Mubi
Paesi
Iran, Francia
Genere
Drammatico
Durata
118 min.
Formato
Colore
Regista
Abbas Kiarostami
Attori
Behzad Dorani
Noghre Asadi
Roushan Karam Elmi
L'ingegnere Behzad (Behzad Dorani) giunge dalla città a bordo di un fuoristrada in uno sperduto villaggio del Kurdistan. Con lui viaggia una piccola troupe, incaricata di filmare un non precisato avvenimento all'interno della comunità. Il referente più prezioso per l'uomo è Farzad, un bambino particolarmente perspicace.

Dopo il successo internazionale de Il sapore della ciliegia (1997) e in diretta continuità con quel film Palma d'oro a Cannes, il regista iraniano amplia la sua riflessione sul “tempo della morte”, in uno dei titoli più ermetici della sua produzione. Quello che cambia è l'approccio alla costruzione narrativa, molto più sperimentale e in apparenza privo di alcuni basilari presupposti di intelligibilità. Il motivo per cui l'ingegnere e la sua squadra si trovano nel villaggio non è mai del tutto enunciato; si susseguono reiterazioni, come il motivo del protagonista che si sposta per parlare al cellulare, difficili da comprendere per un pubblico occidentale. Il finale, poi, conclude la vicenda senza risolverla, negando ai personaggi e agli spettatori la consolazione della compiutezza. A Kiarostami, in questa più che in ogni altra sua opera, sembra quindi interessi più suggerire percorsi che percorrere strade, tanto da costellare il suo itinerario di (troppi) simboli (la tartaruga, lo scarabeo) di non facile interpretazione. Esteticamente pregevoli le sequenze finali della motocicletta, in cui la macchina da presa indulge sui paesaggi e sui colori della natura, ma sono diversi i momenti autocompiaciuti e di maniera, tanto che il risultato è più altalenante della stragrande maggioranza delle opere del regista. Il titolo del film è tratto da un verso della poetessa persiana Forugh Farrokhzad.
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