Elena (Kasia Smutniak), cameriera di un bar di Lecce, è fidanzata con l'insipido Giorgio (Francesco Scianna) ma si innamora del rude Antonio (Francesco Arca), il ragazzo della sua migliore amica Silvia (Carolina Crescentini). La passione tra Elena e Antonio è travolgente, tanto che, malgrado le varie incompatibilità, i due decidono di sposarsi. Anni dopo, Elena è una donna di successo che ha aperto un locale con l'amico Fabio (Filippo Scicchitano), ma la sua felicità è minata da un tumore al seno e dall'insensibilità del marito.

La deriva autoreferenziale e manierista del cinema di Özpetek giunge in questa circostanza, probabilmente, a un punto di non ritorno. Il cineasta italo-turco gira una commedia romantica che vira al dramma ricattatorio (con tutti i telefonatissimi stereotipi del peggior cinema del dolore) e confluisce nel realismo fantastico, fra salti temporali, realtà alternative e sogni ad occhi aperti. Ma il tutto risulta fasullo e grossolano, spacciando la superficialità e la furbizia per profondità e sentimentalismo. Tralasciando la latente misoginia dell'operazione (con una concezione della donna e del sentimento d'amore che sarebbero stati anacronistici già cinquant'anni fa) o il cattivo gusto con cui il regista gioca sporco con temi delicati come la malattia e la morte (con toni da commedia perennemente fuori luogo e regalando una scena scult in un letto d'ospedale che travalica nel trash), il film di Özpetek è irritante per il suo indefesso sfoggio di pressapochismo che flirta con il dilettantismo, sfida i limiti della sospensione volontaria d'incredulità e cade spesso e volentieri nel ridicolo. Consueta carrellata di insopportabili macchiette sopra le righe, personaggi vuoti e regia inesistente (anche se qui si concede pleonastici piani sequenza senza capo né coda) per un'operazione che radicalizza in modo compiaciuto un cinema che parla solo a sé stesso e a un pubblico anestetizzato e assuefatto alla più becera e esiziale mediocrità. L'ex tronista Francesco Arca è stato scelto per il ruolo di protagonista maschile ma, nonostante una prova a dir poco tremenda, è sorprendentemente battuto in insipienza attoriale da una Kasia Smutniak inadeguata e indisponente.
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