Le avventure acquatiche di Steve Zissou
The Life Aquatic with Steve Zissou
Durata
119
Formato
Regista
Oceanografo di fama mondiale, Steve Zissou (Bill Murray) ha recentemente visto morire un amico e collega nel corso di alcune riprese per “catturare” il fantomatico squalo giaguaro. Deciso a trovale il pescecane, il protagonista cerca di organizzare una nuova spedizione ma la difficoltà nel trovare i fondi lo spinge ad accettare l'aiuto di un figlio illegittimo da poco ritrovato (Owen Wilson).
Dopo l'acclamato I Tenenbaum (2001), Wes Anderson spiazza e divide critica e pubblico con il successivo Le avventure acquatiche di Steve Zissou. Meno immediata e compatta da un punto di vista prettamente narrativo e più sfilacciata nell'insieme, la pellicola condivide con il lavoro precedente diversi elementi: in primis il tema della famiglia/equipaggio lasciata allo sbando (o, sarebbe meglio dire, alla deriva) dagli squilibri della figura paterna/capitano che dovrebbe fungere da fulcro e che invece non perde occasione per far emergere la sua inadeguatezza. Anche l'approccio ai generi è il medesimo de I Tenenbaum e i predominanti toni da commedia si venano di delicato romanticismo e di imprevedibile drammaticità, elargendo allo spettatore una buffa e goffa commistione tra tonalità differenti. Il risultato, altrettanto divertente e originale, in questo caso è meno compiuto ma non meno originale e spiazzante, e i momenti padre-figlio assumono una drammaticità che di rado, nel cinema di Anderson, tornerà a essere così realistica e dolente, ad anni luce di distanza tra qualsiasi irrigidimento fumettistico. Anderson, nelle continua ricerca di una fusione perfetta dei dettagli che compongono i suoi film, aggiunge un elemento inedito ingaggiando Henry Selick, già regista di Nightmare Before Christmas (1993), per realizzare con la tecnica della stop-motion le colorate creature marine che popolano i mari esplorati da Zissou, omaggio ironico e sentito alla figura di Jacques Cousteau. Da segnalare l'ottima colonna sonora e in particolar modo le canzoni di David Bowie arrangiate in portoghese da Seu Jorge. La sequenza con protagonista Life on Mars?, tra tutte, non si dimentica facilmente.
Dopo l'acclamato I Tenenbaum (2001), Wes Anderson spiazza e divide critica e pubblico con il successivo Le avventure acquatiche di Steve Zissou. Meno immediata e compatta da un punto di vista prettamente narrativo e più sfilacciata nell'insieme, la pellicola condivide con il lavoro precedente diversi elementi: in primis il tema della famiglia/equipaggio lasciata allo sbando (o, sarebbe meglio dire, alla deriva) dagli squilibri della figura paterna/capitano che dovrebbe fungere da fulcro e che invece non perde occasione per far emergere la sua inadeguatezza. Anche l'approccio ai generi è il medesimo de I Tenenbaum e i predominanti toni da commedia si venano di delicato romanticismo e di imprevedibile drammaticità, elargendo allo spettatore una buffa e goffa commistione tra tonalità differenti. Il risultato, altrettanto divertente e originale, in questo caso è meno compiuto ma non meno originale e spiazzante, e i momenti padre-figlio assumono una drammaticità che di rado, nel cinema di Anderson, tornerà a essere così realistica e dolente, ad anni luce di distanza tra qualsiasi irrigidimento fumettistico. Anderson, nelle continua ricerca di una fusione perfetta dei dettagli che compongono i suoi film, aggiunge un elemento inedito ingaggiando Henry Selick, già regista di Nightmare Before Christmas (1993), per realizzare con la tecnica della stop-motion le colorate creature marine che popolano i mari esplorati da Zissou, omaggio ironico e sentito alla figura di Jacques Cousteau. Da segnalare l'ottima colonna sonora e in particolar modo le canzoni di David Bowie arrangiate in portoghese da Seu Jorge. La sequenza con protagonista Life on Mars?, tra tutte, non si dimentica facilmente.