Blues troppo tardivo
Too Late Blues
Durata
103
Formato
Regista
Un pianista jazz si adatta alle leggi del mercato e rinuncia alla sua integrità artistica per inseguire un maggiore successo. La tentazione di tornare sui suoi propri passi sarà però troppo forte.
Dopo il sorprendente esordio con un film a suo modo epocale come Ombre (1959), John Cassavetes gira un lungometraggio meno ambizioso e personale, più tradizionale nella concezione e tutt'altro che in grado di riprodurre la risonanza della sua opera precedente. L'ispirazione è meno compatta e il talento del regista emerge solo a tratti, ma l'efficacia di un paio di sequenze non bastano e le vicende dello sfortunato protagonista sono ben lontane dall'appassionare per davvero. Anche lo sfondo sociale, di sicuro nelle corde dell'autore, appare stavolta più gratuito e meno sentito, come succube di un ridimensionamento generale, di un progetto abbozzato più che sviluppato. Musiche di David Raksin.
Dopo il sorprendente esordio con un film a suo modo epocale come Ombre (1959), John Cassavetes gira un lungometraggio meno ambizioso e personale, più tradizionale nella concezione e tutt'altro che in grado di riprodurre la risonanza della sua opera precedente. L'ispirazione è meno compatta e il talento del regista emerge solo a tratti, ma l'efficacia di un paio di sequenze non bastano e le vicende dello sfortunato protagonista sono ben lontane dall'appassionare per davvero. Anche lo sfondo sociale, di sicuro nelle corde dell'autore, appare stavolta più gratuito e meno sentito, come succube di un ridimensionamento generale, di un progetto abbozzato più che sviluppato. Musiche di David Raksin.