Il cacciatore di giganti

Il contadino Jack (Nicholas Hoult) deve andare a recuperare la principessa Isabelle (Eleanor Tomlinson), rapita da terribili giganti provenienti da Gantua, un regno sospeso nel cielo che comunica con il suolo terrestre grazie a un'altissima pianta nata da fagioli magici.

Dopo ben quattro film sui supereroi, Bryan Singer decide di darsi al fantasy, offrendo una sua interpretazione della favola Jack e la pianta di fagioli. Senza troppe pretese, è una pellicola d'avventura per famiglie che non riesce pienamente nei suoi (comunque non troppo alti) intenti. Gli evidenti problemi di scrittura (frutto anche di una revisione della sceneggiatura quando in cabina di regia Bryan Singer ha sostituito D.J. Caruso) impediscono la riuscita di un lungometraggio che tenta di fare degli effetti speciali e del digitale il proprio cavallo di battaglia: anche l'apparato visivo, però, è banale, semplicistico e simile a quello di un videogioco di medio livello. Poca magia e tanti sbadigli.