Luigi (Ron Nummi), prossimo al matrimonio con Cinzia (Simona Borioni), vede la sua vita sconvolta dall'arrivo della cugina Sonia (Vittoria Belvedere); la quale lo seduce, gli manda a monte le nozze, lo coinvolge in scambi di coppia e, infine, inizia a manifestare preoccupanti sintomi di schizofrenia. Tragedia in agguato.

Sergio Martino torna al thriller erotico, genere che aveva contribuito a lanciarlo con titoli come Lo strano vizio della Signora Wardh (1971) e Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave (1972). Ma i tempi sono cambiati, e così la tecnica, maldestramente patinata per nascondere un'imbarazzante sciatteria di fondo. Morbosità ridicole, erotismo di serie Z e gran sfoggio di autoreggenti: molto meglio le commediacce goliardiche e giocose degli anni '80. Cast desolante: Vittoria Belvedere è inquietante quanto una trota salmonata, Ron Munni è inebetito e monoespressivo. Il più disinvolto è senza dubbio Andrea Roncato nei panni di Fabbri, il capo di Luigi: ed è tutto dire. Serena Grandi è Marcella. Insopportabili musiche di Natale Massara, sceneggiatura di Martino e Maurizio Rasio.
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