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Ritratto di Richard Crumb, genio indiscusso del fumetto underground americano. Dal 1968 creò Fritz il Gatto, Mr Natural, la copertina dell'album Cheap Thrills di Janis Joplin e moltissimi comics visionari e irriverenti. Il documentario intervista Crumb, i fratelli Charles e Maxon (entrambi artisti), la moglie Aline, le sue precedenti donne, amici e critici.
A quasi dieci anni dalla sua opera prima, il documentario Louie Bluie (1985) sul musicista blues Howard Armstrong, il regista indipendente Terry Zwigoff usa la medesima forma cinematografica per tracciare il profilo di uno dei più leggendari fumettisti statunitensi, suo amico dagli anni Settanta (entrambi militano inoltre nella string band R. Crumb and his Cheap Suit Serenaders). Zwigoff si tuffa nella vastissima opera del disegnatore, scandagliando le sue creazioni straordinarie, politicamente scorrette e sessualmente esplicite e restituendone tutta la potenza visiva. Più che l'arte di Crumb, però, al regista interessa mostrare la sua personalità gentile ma controversa, attraverso l'esplorazione della sua complessa e bizzarra vita familiare. Vero co-protagonista risulta così essere il fratello Charles (promessa dell'arte, affetto di depressione e morto suicida un anno dopo la fine delle riprese, nel 1994) e in misura minore Maxon (cartoonist dedito al celibato e alla meditazione, con un passato da molestatore di donne). Esaustivo e profondo ma disturbante, il film di Zwigoff entra letteralmente nell'intimità dei personaggi presentati, con una sensibilità notevole e un eccellente uso del montaggio. Gran premio della giuria nella categoria documentari al Sundance Film Festival del 1995.
A quasi dieci anni dalla sua opera prima, il documentario Louie Bluie (1985) sul musicista blues Howard Armstrong, il regista indipendente Terry Zwigoff usa la medesima forma cinematografica per tracciare il profilo di uno dei più leggendari fumettisti statunitensi, suo amico dagli anni Settanta (entrambi militano inoltre nella string band R. Crumb and his Cheap Suit Serenaders). Zwigoff si tuffa nella vastissima opera del disegnatore, scandagliando le sue creazioni straordinarie, politicamente scorrette e sessualmente esplicite e restituendone tutta la potenza visiva. Più che l'arte di Crumb, però, al regista interessa mostrare la sua personalità gentile ma controversa, attraverso l'esplorazione della sua complessa e bizzarra vita familiare. Vero co-protagonista risulta così essere il fratello Charles (promessa dell'arte, affetto di depressione e morto suicida un anno dopo la fine delle riprese, nel 1994) e in misura minore Maxon (cartoonist dedito al celibato e alla meditazione, con un passato da molestatore di donne). Esaustivo e profondo ma disturbante, il film di Zwigoff entra letteralmente nell'intimità dei personaggi presentati, con una sensibilità notevole e un eccellente uso del montaggio. Gran premio della giuria nella categoria documentari al Sundance Film Festival del 1995.
