Uno dei due
Une chance sur deux
Durata
104
Formato
Regista
Dopo otto mesi di carcere per furto, la ventenne Alice Tomaso (Vanessa Paradis) torna in libertà. Nel frattempo la madre (Sylvie Granotier) è morta, ma le ha lasciato un messaggio registrato nel quale le rivela che suo padre – fino a quel momento per lei sconosciuto – è o il guascone veterano di guerra Léo Brassac (Jean-Paul Belmondo), o il carismatico scassinatore Julien Vignal (Alain Delon). Alice inizia quindi la ricerca, desiderosa di conoscere le proprie origini.
All'interno dell'ondivaga e altalenante filmografia del regista Patrice Leconte, Uno dei due costituisce probabilmente il nadir di una carriera, il punto più basso da cui non si può far altro che risalire. Sacrificando in toto le caratteristiche della propria cifra autoriale – la raffinatezza della messinscena, l'intensità del tratteggio psicologico – Leconte scrive assieme a Serge Frydman e a Patrick Dewolf una commediola superficiale e zeppa di stereotipi, atta semplicemente da un lato al disperato rilancio dei due “grandi vecchi” Belmondo e Delon, e dall'altro alla definitiva consacrazione della giovane modella Vanessa Paradis. Il risultato è disastroso, da qualunque punto lo si guardi: pur avvezzo al cambio di registro e di genere (dal dramma alla commedia, dal noir all'insolito approdo all'animazione con La bottega dei suicidi, 2012), l'autore parigino si dimostra a totale disagio con la deriva action della pellicola, pur venata di umorismo (o presunto tale). Un'operina sbrigativa nata vecchia e presto dimenticata, polverizzata e ulteriormente. Colonna sonora composta da Alexandre Desplat, che omaggia il tema portante di Borsalino (1970), film simbolo della coppia Belmondo-Delon.
All'interno dell'ondivaga e altalenante filmografia del regista Patrice Leconte, Uno dei due costituisce probabilmente il nadir di una carriera, il punto più basso da cui non si può far altro che risalire. Sacrificando in toto le caratteristiche della propria cifra autoriale – la raffinatezza della messinscena, l'intensità del tratteggio psicologico – Leconte scrive assieme a Serge Frydman e a Patrick Dewolf una commediola superficiale e zeppa di stereotipi, atta semplicemente da un lato al disperato rilancio dei due “grandi vecchi” Belmondo e Delon, e dall'altro alla definitiva consacrazione della giovane modella Vanessa Paradis. Il risultato è disastroso, da qualunque punto lo si guardi: pur avvezzo al cambio di registro e di genere (dal dramma alla commedia, dal noir all'insolito approdo all'animazione con La bottega dei suicidi, 2012), l'autore parigino si dimostra a totale disagio con la deriva action della pellicola, pur venata di umorismo (o presunto tale). Un'operina sbrigativa nata vecchia e presto dimenticata, polverizzata e ulteriormente. Colonna sonora composta da Alexandre Desplat, che omaggia il tema portante di Borsalino (1970), film simbolo della coppia Belmondo-Delon.