Il mio migliore amico

Durante una cena di lavoro, la socia (Julie Gayet) di François (Daniel Auteuil), mercante d'arte, lo accusa di non avere amici. Ferito ma consapevole della verità, l'uomo scommette di poter presentare ai colleghi il suo migliore amico entro dieci giorni.

Lasciate da parte le Confidenze troppo intime (2004) e i confronti tra stili di vita opposti di L'uomo del treno (2002), Patrice Leconte si dedica per la prima volta al tema dell'amicizia, ritornando alla commedia tout court dopo l'esperimento semi-riuscito di Tango (1993). Anche se la prima istanza a muovere il personaggio burbero e solitario di Auteuil è la paura che nessuno presenzi al suo funerale, la scommessa è il richiamo all'avventura, che fa partire definitivamente la ricerca buffa e impacciata di un amico. L'inadeguatezza sociale di François è comica ma schematica, mentre la bonarietà del tassista “amico improvvisato" Bruno (Dany Boon), ribattezzato letteralmente come L'uomo che sapeva troppo (1956) di Alfred Hitchcock per la sua sapienza enciclopedica, riempie lo schermo con dolcezza. Purtroppo sono molte le ovvietà e le gag facili, così come conveniente è la citazione da Il piccolo Principe. Leconte punta al botteghino, ma riesce, almeno in parte, a trovare una chiave curiosa per simboleggiare la poesia di un rapporto amicale, attorno a cui ruota l'azione. Musiche di Xavier Demerliac.