Domenica, maledetta domenica
Sunday Bloody Sunday
Durata
110
Formato
Regista
Londra. Il giovane scultore Bob Elkin (Murray Head) ha una storia d'amore con Alex (Glenda Jackson), una donna divorziata, e contemporaneamente ha una relazione omosessuale con il dottor Daniel Hirsch (Peter Finch). Quando il giovane decide di rompere il triangolo e tentare la fortuna in America, Alex e Daniel cadranno in una profonda depressione.
Rimasto nella storia come il primo film ad affrontare in modo diretto e moderno il tema dell'omosessualità, Domenica, maledetta domenica è in realtà un delicato e cupo ritratto della solitudine affettiva dell'uomo moderno, schiacciato dal continuo contrasto tra pulsioni interiori e il loro soffocamento in ossequio al perbenismo borghese, sinonimo di repressione. Schlesinger, qui probabilmente nel momento di maggiore libertà creativa della sua carriera, dipinge il raffinatissimo ritratto di un dramma da interno borghese, in cui le sfumature dei personaggi sono le vere protagoniste del film accanto ai curatissimi dettagli della scenografia (davvero magnifica la costruzione degli interni delle case inglesi). La grande eleganza formale, ad ogni modo, non raffredda il film, che nasconde molte spine pronte a pungere e colpire lo spettatore. Grande cinema d'autore, ostico ma di notevole impatto emotivo. Quattro nomination ai premi Oscar: regia, sceneggiatura (Penelope Gilliatt), attore protagonista (Finch), attrice protagonista (Jackson). Curiosità: Daniel Day-Lewis, all'età di 14 anni e alla sua prima apparizione sul grande schermo, compare per alcuni brevi secondi nei panni di un ragazzino che riga un'automobile con un pezzo di vetro.
Rimasto nella storia come il primo film ad affrontare in modo diretto e moderno il tema dell'omosessualità, Domenica, maledetta domenica è in realtà un delicato e cupo ritratto della solitudine affettiva dell'uomo moderno, schiacciato dal continuo contrasto tra pulsioni interiori e il loro soffocamento in ossequio al perbenismo borghese, sinonimo di repressione. Schlesinger, qui probabilmente nel momento di maggiore libertà creativa della sua carriera, dipinge il raffinatissimo ritratto di un dramma da interno borghese, in cui le sfumature dei personaggi sono le vere protagoniste del film accanto ai curatissimi dettagli della scenografia (davvero magnifica la costruzione degli interni delle case inglesi). La grande eleganza formale, ad ogni modo, non raffredda il film, che nasconde molte spine pronte a pungere e colpire lo spettatore. Grande cinema d'autore, ostico ma di notevole impatto emotivo. Quattro nomination ai premi Oscar: regia, sceneggiatura (Penelope Gilliatt), attore protagonista (Finch), attrice protagonista (Jackson). Curiosità: Daniel Day-Lewis, all'età di 14 anni e alla sua prima apparizione sul grande schermo, compare per alcuni brevi secondi nei panni di un ragazzino che riga un'automobile con un pezzo di vetro.