
Via dalla pazza folla
Far from the Madding Crowd
Durata
168
Formato
Regista
Bathsheba (Julie Christie) eredita una fattoria da un vecchio zio e assume il pastore Gabriel (Alan Bates), di cui aveva rifiutato la proposta di matrimonio. Presto si trova a fronteggiare le avances del vicino Boldwood (Peter Finch), per sposare infine un soldato (Terence Stamp); l'improvvisa scomparsa dell'uomo complicherà la situazione.
Melodramma di ambientazione vittoriana, adattamento dell'omonimo romanzo di Thomas Hardy, Via dalla pazza folla è un film che punta a indagare la dicotomia tra aspirazioni individuali e convenzioni sociali attraverso il personaggio di Bathsheba, donna che ambisce all'indipendenza e insieme a un matrimonio per amore. Il film fa pendere decisamente la bilancia sull'aspetto sentimentale, risolvendo in poche scene la “stranezza” di una figura femminile imprenditrice nell'Inghilterra rurale del secondo Ottocento e concentrandosi sulla lotta di tre uomini per sposare la protagonista, in cui a trionfare è alla fine il più attendista e meno divorato dal sentimento. Affascinanti i campi lunghi dei personaggi nella campagna inglese, omaggio a una filosofia pessimista e concentrata nel recupero di un eden perduto, ma lo sviluppo è catatonico e il didascalismo impera fastidioso. Sceneggiatura di Frederic Raphael, fotografia di Nicolas Roeg.
Melodramma di ambientazione vittoriana, adattamento dell'omonimo romanzo di Thomas Hardy, Via dalla pazza folla è un film che punta a indagare la dicotomia tra aspirazioni individuali e convenzioni sociali attraverso il personaggio di Bathsheba, donna che ambisce all'indipendenza e insieme a un matrimonio per amore. Il film fa pendere decisamente la bilancia sull'aspetto sentimentale, risolvendo in poche scene la “stranezza” di una figura femminile imprenditrice nell'Inghilterra rurale del secondo Ottocento e concentrandosi sulla lotta di tre uomini per sposare la protagonista, in cui a trionfare è alla fine il più attendista e meno divorato dal sentimento. Affascinanti i campi lunghi dei personaggi nella campagna inglese, omaggio a una filosofia pessimista e concentrata nel recupero di un eden perduto, ma lo sviluppo è catatonico e il didascalismo impera fastidioso. Sceneggiatura di Frederic Raphael, fotografia di Nicolas Roeg.