Paul (Timothée Chalamet), dopo essere riuscito a salvarsi dal crollo degli Atreides, si rifugia presso i Fremen. Alcuni di loro lo vedono come un falso profeta, altri come se fosse il messia che attendono da tantissimi anni. Intanto, la minaccia degli Harkonnen si fa sempre più preoccupante e il rischio di una nuova guerra più tangibile che mai.

Tre anni dopo il primo capitolo, Denis Villeneuve dirige la seconda parte della sua saga dedicata ai romanzi di Frank Herbert, alzando l’asticella sia dell’ambizione spettacolare, sia della profondità delle tematiche trattate. Se il percorso cristologico e messianico di Paul è decisamente esplicito, tra le pieghe della narrazione si sviluppano riflessioni profondamente contemporanee, relative alla sua figura e non soltanto: si possono trovare infatti spunti molto interessanti sul tema dei fondamentalismi religiosi, con collegamenti ai jihadisti e a una nuova Guerra Santa, come elementi centrali di una pellicola che parla anche della minaccia di nuove dittature e dei rischi che comporta una fede cieca nei confronti di un (possibile?) salvatore. Non è semplice, anzi, trovare tale spessore concettuale in un kolossal di questo tipo, un blockbuster che punta facilmente al grande pubblico ma che si riserva di far ragionare tutti coloro che vogliano andare oltre la superficie della semplice visione. Se il contenuto è di tale portata, non è da meno un apparato formale ad altissimo tasso di spettacolarità, dove suoni e immagini danzano meravigliosamente tanto nelle scene di battaglia, quanto nei momenti di quiete, forse ancor più rappresentativi del talento visionario di Villeneuve, in particolare nelle sequenze che mostrano l’integrazione tra i personaggi e il paesaggio desertico. Inizialmente il film fatica lievemente a carburare, ma col passare dei minuti cresce in maniera impressionante, raggiungendo nell’ultima ora una potenza cinematografica invidiabile che lo porta a diventare una delle opere più riuscite della carriera del regista canadese. Superiore al precedente, ma anche alla stragrande maggioranza dei blockbuster del Nuovo Millennio, Dune – Parte 2 è un perfetto esempio di intrattenimento intelligente, di cui c’è sempre più bisogno. Merito anche di una produzione notevole in tutte le sue parti, compreso un cast che fa in maniera egregia il suo dovere. 
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Blade Runner 2049

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Sicario
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Arrival
2016

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