Un 32 août sur terre
Un 32 août sur terre
Durata
88
Formato
Regista
Simone (Pascale Bussières), una modella trentenne, ha un incidente stradale quasi fatale: si salva per miracolo e decide di avere un bambino, non volendo più aspettare oltre. Il padre che ha scelto è il suo migliore amico Philippe (Alexis Martin), il quale accetta. Il bimbo sarà concepito in un deserto, ragion per cui i due partono alla volta di Salt Lake City.
Strambo e curiosissimo film diretto dal canadese Denis Villeneuve, originario del Québec, tutto giocato su un'atmosfera irreale e insondabile, che però finisce col trasformare tutta l'operazione in uno sterile esercizio di stile, fastidiosamente e vanamente compiaciuto della propria stranezza a tutto campo e articolato in una serie di trovate che lasciano il tempo che trovano. A cominciare dal calendario posticcio, che parte dal 32 agosto e procede col 33 e il 34. Il lavoro del regista è derivativo anche nell'illuminazione delle inquadrature e nella costruzione, e il suo atteggiamento sembra un maldestro tentativo di sovraccaricare di contrappunti stilistici una storiella lineare, basata su elementi universali e archetipici come il viaggio, la nascita, la ricerca di sé. C'è del talento, ma il regista non sembra proprio sapere cosa farsene, irritando molto e interessando molto meno. Presentato nella sezione Un Certain Regard del 51° Festival di Cannes.
Strambo e curiosissimo film diretto dal canadese Denis Villeneuve, originario del Québec, tutto giocato su un'atmosfera irreale e insondabile, che però finisce col trasformare tutta l'operazione in uno sterile esercizio di stile, fastidiosamente e vanamente compiaciuto della propria stranezza a tutto campo e articolato in una serie di trovate che lasciano il tempo che trovano. A cominciare dal calendario posticcio, che parte dal 32 agosto e procede col 33 e il 34. Il lavoro del regista è derivativo anche nell'illuminazione delle inquadrature e nella costruzione, e il suo atteggiamento sembra un maldestro tentativo di sovraccaricare di contrappunti stilistici una storiella lineare, basata su elementi universali e archetipici come il viaggio, la nascita, la ricerca di sé. C'è del talento, ma il regista non sembra proprio sapere cosa farsene, irritando molto e interessando molto meno. Presentato nella sezione Un Certain Regard del 51° Festival di Cannes.