L'età inquieta
La vie de Jésus
Durata
96
Formato
Regista
La vita immobile e ripetitiva di un gruppo di giovani in un paesino delle Fiandre, tra giri in motorino, sortite al bar e la partecipazione alle ricorrenze locali, viene turbata dall'arrivo di un ragazzo maghrebino.
Notevolissimo esordio nel lungometraggio di Bruno Dumont, ex professore di filosofia e tra i più radicali e discussi autori francesi dei primi anni 2000. Il film segue con sguardo freddo, puro e scorporato da qualsiasi “invadenza” registica il girovagare senza meta dei ragazzi della provincia, riuscendo in più di una occasione a mostrare il vuoto assoluto, sia morale che culturale, che caratterizza un'umanità di provincia che non può non sfociare nella violenza e nell'intolleranza. Visivamente molto accattivante ed elegante, con lunghissime carrellate che immortalano gli infiniti prati delle Fiandre, L'età inquieta è un disturbante grido d'allarme sulla deriva verso il niente delle nuove generazioni nella provincia francese, esseri umani drammaticamente sempre più simili ad animali. Puro cinema del corpo e del silenzio. Dumont tornerà più volte a indagare questi luoghi e i suoi abitanti nei successivi Flandres (2006), Hors Satan (2011) e soprattutto nella mini-serie televisiva P'tit Quinquin (2014), in cui sembra di intravedere gli stessi personaggi da bambini. Caméra d'or – Menzione speciale al Festival di Cannes.
Notevolissimo esordio nel lungometraggio di Bruno Dumont, ex professore di filosofia e tra i più radicali e discussi autori francesi dei primi anni 2000. Il film segue con sguardo freddo, puro e scorporato da qualsiasi “invadenza” registica il girovagare senza meta dei ragazzi della provincia, riuscendo in più di una occasione a mostrare il vuoto assoluto, sia morale che culturale, che caratterizza un'umanità di provincia che non può non sfociare nella violenza e nell'intolleranza. Visivamente molto accattivante ed elegante, con lunghissime carrellate che immortalano gli infiniti prati delle Fiandre, L'età inquieta è un disturbante grido d'allarme sulla deriva verso il niente delle nuove generazioni nella provincia francese, esseri umani drammaticamente sempre più simili ad animali. Puro cinema del corpo e del silenzio. Dumont tornerà più volte a indagare questi luoghi e i suoi abitanti nei successivi Flandres (2006), Hors Satan (2011) e soprattutto nella mini-serie televisiva P'tit Quinquin (2014), in cui sembra di intravedere gli stessi personaggi da bambini. Caméra d'or – Menzione speciale al Festival di Cannes.