The Garden
The Garden
Durata
92
Formato
Regista
Il regista Derek Jarman mette in relazione passi della Bibbia e autobiografia, l'omosessualità come persecuzione e il destino riservato a Cristo, in un flusso di immagini sperimentale e sregolato.
Il primo film girato da Derek Jarman dopo aver scoperto la propria sieropositività non poteva che essere un'opera all'insegna del ripiegamento personale più totale, in cui il concetto del “proprio giardino” è esplorato in tutte le possibili declinazioni, con simbolismi che però il più delle volte sono inutilmente arditi. I frammenti autobiografici, una coppia di amanti omosessuali, il giardino Eden, l'orto dei Getsemani: tutto è frullato insieme con sprezzo del pericolo e con una repentinità d'ispirazione che, purtroppo, nella quasi totalità dei casi lascia il tempo che trova. L'I-Movie di Jarman, così come fu definito all'epoca insieme ad altre opere similmente autobiografiche e sperimentali tra cui quelle di Kenneth Anger e Maya Deren, è purtroppo uno dei momenti più fragili nel percorso dell'autore, non in grado di trarre dal dramma della malattia personale la stessa abbagliante sincerità e valenza testamentaria che avrà invece il successivo Blue (1993).
Il primo film girato da Derek Jarman dopo aver scoperto la propria sieropositività non poteva che essere un'opera all'insegna del ripiegamento personale più totale, in cui il concetto del “proprio giardino” è esplorato in tutte le possibili declinazioni, con simbolismi che però il più delle volte sono inutilmente arditi. I frammenti autobiografici, una coppia di amanti omosessuali, il giardino Eden, l'orto dei Getsemani: tutto è frullato insieme con sprezzo del pericolo e con una repentinità d'ispirazione che, purtroppo, nella quasi totalità dei casi lascia il tempo che trova. L'I-Movie di Jarman, così come fu definito all'epoca insieme ad altre opere similmente autobiografiche e sperimentali tra cui quelle di Kenneth Anger e Maya Deren, è purtroppo uno dei momenti più fragili nel percorso dell'autore, non in grado di trarre dal dramma della malattia personale la stessa abbagliante sincerità e valenza testamentaria che avrà invece il successivo Blue (1993).