Grido di libertà
Cry Freedom
Durata
157
Formato
Regista
Nel Sudafrica degli anni Settanta, il giornalista bianco liberale Donald Woods (Kevin Kline) fa la conoscenza di Steve Biko (Denzel Washington), leader del Black Consciousness Movement, organizzazione che si batte contro il regime dell'Apartheid in vigore in quegli anni. Dopo un'iniziale ostilità, fra i due nasce una forte amicizia che durerà fino alla morte di Biko, assassinato dalla polizia il 12 settembre 1977.
Costato ventuno milioni di dollari e ispirato a due libri di Donald Woods, Grido di libertà è uno dei film più politicamente impegnati del britannico Richard Attenborough. Attraverso quest'opera, il regista esprime la sua critica verso un governo come quello del Sudafrica, nel quale era ancora in vigore il regime dell'Apartheid. Il limite principale va ricercato nella mancata fusione fra le due parti nelle quali il film è nettamente diviso (la prima è incentrata sul rapporto tra i protagonisti, la seconda sulle traversie cui è costretto Donald, sino all'avventurosa fuga dal Sudafrica), che rimangono estranee l'una all'altra, creando una discontinuità decisamente incoerente. Si direbbe che la sceneggiatura (firmata da John Briley) non sia riuscita a distribuire in modo equilibrato la ricchezza di possibilità e suggerimenti che il soggetto proponeva, bruciando troppo in fretta i contenuti più stimolanti e incisivi. Narrazione fiacca e poca anima, anche se alcune sequenze di grande impatto emotivo colpiscono nel segno. Fotografia di Ronnie Taylor. Ottimo Denzel Washington nel primo ruolo davvero importante della sua carriera.
Costato ventuno milioni di dollari e ispirato a due libri di Donald Woods, Grido di libertà è uno dei film più politicamente impegnati del britannico Richard Attenborough. Attraverso quest'opera, il regista esprime la sua critica verso un governo come quello del Sudafrica, nel quale era ancora in vigore il regime dell'Apartheid. Il limite principale va ricercato nella mancata fusione fra le due parti nelle quali il film è nettamente diviso (la prima è incentrata sul rapporto tra i protagonisti, la seconda sulle traversie cui è costretto Donald, sino all'avventurosa fuga dal Sudafrica), che rimangono estranee l'una all'altra, creando una discontinuità decisamente incoerente. Si direbbe che la sceneggiatura (firmata da John Briley) non sia riuscita a distribuire in modo equilibrato la ricchezza di possibilità e suggerimenti che il soggetto proponeva, bruciando troppo in fretta i contenuti più stimolanti e incisivi. Narrazione fiacca e poca anima, anche se alcune sequenze di grande impatto emotivo colpiscono nel segno. Fotografia di Ronnie Taylor. Ottimo Denzel Washington nel primo ruolo davvero importante della sua carriera.