Nel Seicento, la giovane Virginia (Giovanna Ralli) viene costretta a prendere i voti. Dopo qualche anno però, la fanciulla si innamorerà di Gian Paolo Osio (Gabriele Ferzetti). Ma quando i due verranno scoperti, terribili punizioni saranno inflitte a entrambi.

Tratto da un romanzo di Giovanni Rosini, il film di Gallone prova a dare dignità ad un personaggio molto interessante e controverso, ma invano. La monaca di Monza infatti è un film piatto e incolore, che non approfondisce quanto dovrebbe le sfumature dei personaggi e le tematiche che si prefissa di affrontare (in primis quella relativa alla scelta). Il regista lavora bene, come sempre, sulla realizzazione scenica aiutato anche dalla fotografia di Tonino Delli Colli (collaboratore, tra gli altri, di Sergio Leone), ma sono gli scarni contenuti e l'eccessiva drammaticità che non convincono. Dopo una parte iniziale interessante e dosata, la pellicola insiste continuamente sulla retorica e sulla compassione, senza riuscire a calibrare al meglio le scelte drammaturgiche e finendo per annoiare lo spettatore.
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