La vita che vorrei
Durata
125
Formato
Regista
Stefano (Luigi Lo Cascio), attore affermato, si appresta a girare un film in costume con un'attrice sconosciuta, Laura (Sandra Ceccarelli). La donna è un vero talento e tra i due nasce presto una relazione, che segue passo passo la trama dell'opera a cui stanno lavorando. Le gelosie tra attori, le pressioni dell'ambiente cinematografico, il passato di Laura e le difficoltà caratteriali ben presto minano il loro rapporto.
Nel suo settimo lungometraggio, Giuseppe Piccioni guarda al mondo del cinema togliendo tutto lo scintillio del glamour e delle feste, evidenziando invece le nevrosi e le gelosie degli attori, oltre alla complessa vita sul set. Il regista non si accontenta, però, di mostrare solo cosa si nasconde dietro la macchina da presa, ma fonde la magia del racconto cinematografico con il quotidiano: ma la relazione tra Stefano e Laura, in bilico tra finzione e realtà, ripercorre uno degli espediente più logori e abusati, con l'amore scenico che si sovrappone a quello reale. I due rappresentano modi opposti di approcciarsi alla vita, al lavoro e al sentimento: tanto uno è determinato e affermato, quanto l'altra è spontanea e disorganizzata. Purtroppo, però, Piccioni non riesce a infondere personalità a un racconto (comunque discreto) che si trascina stancamente entro binari troppo prevedibili. Luigi Lo Cascio e Sandra Ceccarelli avevano già recitato insieme, per il regista, in Luce dei miei occhi (2001).
Nel suo settimo lungometraggio, Giuseppe Piccioni guarda al mondo del cinema togliendo tutto lo scintillio del glamour e delle feste, evidenziando invece le nevrosi e le gelosie degli attori, oltre alla complessa vita sul set. Il regista non si accontenta, però, di mostrare solo cosa si nasconde dietro la macchina da presa, ma fonde la magia del racconto cinematografico con il quotidiano: ma la relazione tra Stefano e Laura, in bilico tra finzione e realtà, ripercorre uno degli espediente più logori e abusati, con l'amore scenico che si sovrappone a quello reale. I due rappresentano modi opposti di approcciarsi alla vita, al lavoro e al sentimento: tanto uno è determinato e affermato, quanto l'altra è spontanea e disorganizzata. Purtroppo, però, Piccioni non riesce a infondere personalità a un racconto (comunque discreto) che si trascina stancamente entro binari troppo prevedibili. Luigi Lo Cascio e Sandra Ceccarelli avevano già recitato insieme, per il regista, in Luce dei miei occhi (2001).