
Milarepa
Durata
108
Formato
Regista
Il traduttore italiano (Lajos Balászovits) della Vita di Milarete ha un incidente automobilistico. La sua esistenza inizia a diventare quella di Milarete, e i suoi cari assumono le fattezze di quelli del religioso tibetano. Poi ritorna ai suoi consueti abiti.
Discutibile viaggio nella psiche intarsiato da suggestioni mistiche, che, però, sono interessanti solo per la regista e sceneggiatrice (insieme a Italo Moscati) Liliana Cavani. L'opera ha due o tre spunti di rilievo, ma tutto finisce per presentare i difetti del cinema della sua autrice: una sorta di sospensione ieratica dal reale da un lato (che però non diventa mai pertinenza o perlomeno filosofica cogenza), dall'altro una vocazione allo stupore che però ha spesso del risibile. In concorso al 27° Festival di Cannes.
Discutibile viaggio nella psiche intarsiato da suggestioni mistiche, che, però, sono interessanti solo per la regista e sceneggiatrice (insieme a Italo Moscati) Liliana Cavani. L'opera ha due o tre spunti di rilievo, ma tutto finisce per presentare i difetti del cinema della sua autrice: una sorta di sospensione ieratica dal reale da un lato (che però non diventa mai pertinenza o perlomeno filosofica cogenza), dall'altro una vocazione allo stupore che però ha spesso del risibile. In concorso al 27° Festival di Cannes.