Il traduttore italiano (Lajos Balászovits) della Vita di Milarete ha un incidente automobilistico. La sua esistenza inizia a diventare quella di Milarete, e i suoi cari assumono le fattezze di quelli del religioso tibetano. Poi ritorna ai suoi consueti abiti.

Discutibile viaggio nella psiche intarsiato da suggestioni mistiche, che, però, sono interessanti solo per la regista e sceneggiatrice (insieme a Italo Moscati) Liliana Cavani. L'opera ha due o tre spunti di rilievo, ma tutto finisce per presentare i difetti del cinema della sua autrice: una sorta di sospensione ieratica dal reale da un lato (che però non diventa mai pertinenza o perlomeno filosofica cogenza), dall'altro una vocazione allo stupore che però ha spesso del risibile. In concorso al 27° Festival di Cannes.
Lascia un tuo commento

Dello stesso regista

Potrebbero interessarti anche

Corsi

Sei un appassionato di cinema?
Non perderti i nostri corsi lorem ipsum dolor


Sei un’azienda, un museo o una scuola?
Abbiamo studiato per te lorem ipsum dolor

Con il tuo account puoi:

Votare i tuoi film preferiti

Commentare i film

Proporre una recensione

Acquistare i nostri corsi

Guardare i webinar gratuiti

Personalizzare la tua navigazione

Filtri - Cerca un Film

Attori
Registi
Genere
Paese
Anno
Cancella
Applica