La moglie in bianco... l'amante al pepe
Durata
96
Formato
Regista
Peppino Patanè (Lino Banfi), nobile oppresso da debiti e usurai, sospetta che il figlio Gianluca (Javier Viñas) sia omosessuale. Per onorare la virilità di famiglia e ottenere l'eredità del padre Calogero (Lino Banfi), progetta un matrimonio e un futuro nipote: si servirà della procace infermiera Sonia (Pamela Prati).
Insulso esempio di commedia sexy all'italiana, completamente dominata (e non in senso buono) da un Lino Banfi (con inediti baffetti) eccessivo e sopra le righe. L'intreccio sfrutta i classici clichés da sempre associati al maschio italico meridionale (l'omofobia e i voraci appetiti sessuali), scadendo nella caricatura più bieca anche (e soprattutto) a causa di battute tristemente allusive («Con la stecca di Gianluca, ogni tiro è filotto e buca»). La confusione regna sovrana, tra dialoghi urlati e inutili split screen, tanto da non riuscire nemmeno a godersi gli abbondanti nudi di Pamela Prati (alla sua prima apparizione sul grande schermo). Musiche di Sereno De Sutti con sigletta iniziale cantata da Banfi. Sceneggiatura di Michele Massimo Tarantini, Bruno Di Geronimo, Giorgio Mariuzzo e José Vicente Puente, da un soggetto dello stesso Tarantini e Luciano Martino.
Insulso esempio di commedia sexy all'italiana, completamente dominata (e non in senso buono) da un Lino Banfi (con inediti baffetti) eccessivo e sopra le righe. L'intreccio sfrutta i classici clichés da sempre associati al maschio italico meridionale (l'omofobia e i voraci appetiti sessuali), scadendo nella caricatura più bieca anche (e soprattutto) a causa di battute tristemente allusive («Con la stecca di Gianluca, ogni tiro è filotto e buca»). La confusione regna sovrana, tra dialoghi urlati e inutili split screen, tanto da non riuscire nemmeno a godersi gli abbondanti nudi di Pamela Prati (alla sua prima apparizione sul grande schermo). Musiche di Sereno De Sutti con sigletta iniziale cantata da Banfi. Sceneggiatura di Michele Massimo Tarantini, Bruno Di Geronimo, Giorgio Mariuzzo e José Vicente Puente, da un soggetto dello stesso Tarantini e Luciano Martino.