I selvaggi
The Wild Angels
Durata
93
Formato
Regista
Heavenly Blues (Peter Fonda) è il capo di una banda di motociclisti. Il suo migliore amico e braccio destro (Bruce Dern) muore in un incidente: pur di dargli degna sepoltura, i bikers saranno pronti a sfidare anche la legge.
Dopo una serie di horror (La maschera della morte rossa del 1964) e film storici (Cinque per la gloria del 1964), Roger Corman si cala nella contemporaneità della ribellione giovanile, con un film che anticipa, per certi versi, la New Hollywood e uno dei suoi massimi manifesti: Easy Rider (1969) di Dennis Hopper. Gli spunti sono buoni, il finale è feroce al punto giusto e Peter Fonda è piuttosto credibile. Quello che non funziona è un andamento (narrativo e non) inconcludente, in cui il regista finisce per girare a vuoto senza una meta apparente. La sensazione è quella di un prodotto improvvisato dove, in mezzo ad alcune sequenze e dialoghi ben scritti, si ricerca soltanto lo scandalo un po' fine a se stesso. Peter Bogdanovich ne riscrisse la sceneggiatura e venne accreditato come regista di seconda unità. Montaggio a opera di Monte Hellman.
Dopo una serie di horror (La maschera della morte rossa del 1964) e film storici (Cinque per la gloria del 1964), Roger Corman si cala nella contemporaneità della ribellione giovanile, con un film che anticipa, per certi versi, la New Hollywood e uno dei suoi massimi manifesti: Easy Rider (1969) di Dennis Hopper. Gli spunti sono buoni, il finale è feroce al punto giusto e Peter Fonda è piuttosto credibile. Quello che non funziona è un andamento (narrativo e non) inconcludente, in cui il regista finisce per girare a vuoto senza una meta apparente. La sensazione è quella di un prodotto improvvisato dove, in mezzo ad alcune sequenze e dialoghi ben scritti, si ricerca soltanto lo scandalo un po' fine a se stesso. Peter Bogdanovich ne riscrisse la sceneggiatura e venne accreditato come regista di seconda unità. Montaggio a opera di Monte Hellman.