Music Box – Prova d'accusa
Music Box
Premi Principali
Orso d'oro al Festival di Berlino 1990
Durata
124
Formato
Regista
Chicago. La risoluta avvocatessa Ann Talbot (Jessica Lange) assume la difesa del padre Mike Laszlo (Armin Mueller-Stahl), emigrato dall'Ungheria nel '45 e ora accusato di crimini di guerra.
Costa-Gavras mette il suo cinema di impegno civile al servizio di un legal-drama tutto sommato convenzionale, in linea con gli omologhi prodotti hollywoodiani del periodo. I toni enfatici non vanno quasi mai oltre il livello di guardia e l'intento sembra quello di attenersi il più possibile alla realtà dei fatti (realmente accaduti). Il focus rimane sui rapporti famigliari e sul sommerso di un passato che, inevitabilmente, viene a galla. Sentimenti, giustizia e ricerca della verità in un clima di forte contrapposizione tra Comunismo e cultura occidentale, quando i blocchi contrapposti erano ancora (per poco) separati dal muro di Berlino. L'indagine processuale annoia, mentre riserva qualche motivo di interesse solo la denuncia della comunicazione più o meno distorta, attraverso la costante presenza dei mass media. Scritto da Joe Eszterhas, sceneggiatore di Betrayed – Tradita (1988) dello stesso Costa-Gavras e dei futuri Basic Instinct (1992) e Showgirls (1995), non poteva che essere un prodotto patinato e mainstream. Generoso Orso d'oro al Festival di Berlino, nomination all'Oscar e al Golden Globe per la Lange.
Costa-Gavras mette il suo cinema di impegno civile al servizio di un legal-drama tutto sommato convenzionale, in linea con gli omologhi prodotti hollywoodiani del periodo. I toni enfatici non vanno quasi mai oltre il livello di guardia e l'intento sembra quello di attenersi il più possibile alla realtà dei fatti (realmente accaduti). Il focus rimane sui rapporti famigliari e sul sommerso di un passato che, inevitabilmente, viene a galla. Sentimenti, giustizia e ricerca della verità in un clima di forte contrapposizione tra Comunismo e cultura occidentale, quando i blocchi contrapposti erano ancora (per poco) separati dal muro di Berlino. L'indagine processuale annoia, mentre riserva qualche motivo di interesse solo la denuncia della comunicazione più o meno distorta, attraverso la costante presenza dei mass media. Scritto da Joe Eszterhas, sceneggiatore di Betrayed – Tradita (1988) dello stesso Costa-Gavras e dei futuri Basic Instinct (1992) e Showgirls (1995), non poteva che essere un prodotto patinato e mainstream. Generoso Orso d'oro al Festival di Berlino, nomination all'Oscar e al Golden Globe per la Lange.