Nina (Cristiana Capotondi) si trasferisce da Milano in un piccolo paese della Lombardia, dove trova lavoro in una residenza per anziani molto abbienti. In questo mondo levigato e in apparenza imperturbabile si nascondono però dei segreti tutt’altro che rassicuranti e l’impatto di Nina con le sue colleghe e col dirigente della struttura, Marco Maria Torri (Valerio Binasco), non sarà dei migliori…

A sei anni di distanza dal solido Romanzo di una strage (2012), Marco Tullio Giordana torna dietro la macchina da presa per un film che fa i conti molto da vicino con una tematica dolorosa come le molestie alle donne sul luogo di lavoro. Un dato troppo a lungo taciuto e in realtà macroscopico (l’Istat parla di un milione e mezzo e passa di casi), che è il perno assoluto del racconto proposto dal regista de I cento passi (2000) e La meglio gioventù (2003). Il passo falso è però sonoro e pressoché totale: a parte lo spunto importante e socialmente urgente non c’è nulla da segnalare in Nome di una donna, affossato da una sceneggiatura elementare e didascalica, zeppa di passaggi sciatti e grossolani, e mal servito da una piattezza formale degna della più elementare fiction televisiva di prima serata. La scrittura e la messa in scena sono pallide e mediocri, la direzione degli attori procede all’acqua di rose e i cattivi, che lo sono sempre e comunque fin da subito, sono tagliati con l’accetta. Si salva, in parte, solo la dedita e sofferta protagonista Cristiana Capotondi, che prova a reggere il film sulle sue fragili spalle attraverso il grigiore di un personaggio spento e dimesso ma non per questo non combattivo, anche se col passare dei minuti scantona anche lei nell’over-acting, accordandosi alla pessima ispirazione del regista. La gestazione del film è molto precedente all’enorme risonanza mediatica del movimento #Metoo, ma gli restano solo le buone intenzioni. Rasentano lo scult la soluzione narrativa della telecamera nello studio del dottor Torri e il tentativo di videochiamata su Skype di Colin Firth (!) al personaggio di Adriana Asti, attrice con le foto di Luchino Visconti e Luca Ronconi sul comodino.
Lascia un tuo commento

Dello stesso regista

Potrebbero interessarti anche

Corsi

Sei un appassionato di cinema?
Non perderti i nostri corsi lorem ipsum dolor


Sei un’azienda, un museo o una scuola?
Abbiamo studiato per te lorem ipsum dolor

Con il tuo account puoi:

Votare i tuoi film preferiti

Commentare i film

Proporre una recensione

Acquistare i nostri corsi

Guardare i webinar gratuiti

Personalizzare la tua navigazione

Filtri - Cerca un Film

Attori
Registi
Genere
Paese
Anno
Cancella
Applica