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Il pianeta degli uomini spenti
Durata
93
Formato
Regista
Un misterioso pianeta è in rotta di collisione con la Terra: apparentemente disabitato, è controllato da un'intelligenza artificiale che può scatenare una vera e propria flotta da guerra aliena.
Dopo il successo di Space Men (1960), Margheriti (stavolta accreditato come Anthony Dawson) torna alla fantascienza con un budget a disposizione leggermente più elevato che gli permette di ingaggiare una vecchia gloria del cinema hollywoodiano come Claude Rains nei panni dello scienziato che scopre la minaccia aliena. Come nel film precedente, anche qui è presente una riflessione sulle macchine che rischiano di prendere il controllo sull'uomo che potrebbe aver influenzato Kubrick, ma per il resto gli effetti speciali sono di basso livello e la sceneggiatura non eccelle per originalità. Curiosamente, è uno dei primi film italiani in cui compaiono delle creature aliene (formate ingenuamente da un ammasso di tubi di plastica). Per cultori del genere.
Dopo il successo di Space Men (1960), Margheriti (stavolta accreditato come Anthony Dawson) torna alla fantascienza con un budget a disposizione leggermente più elevato che gli permette di ingaggiare una vecchia gloria del cinema hollywoodiano come Claude Rains nei panni dello scienziato che scopre la minaccia aliena. Come nel film precedente, anche qui è presente una riflessione sulle macchine che rischiano di prendere il controllo sull'uomo che potrebbe aver influenzato Kubrick, ma per il resto gli effetti speciali sono di basso livello e la sceneggiatura non eccelle per originalità. Curiosamente, è uno dei primi film italiani in cui compaiono delle creature aliene (formate ingenuamente da un ammasso di tubi di plastica). Per cultori del genere.
