Uno scettico giornalista (Georges Rivière) scommette con Edgar Allan Poe (Silvano Tranquilli) che riuscirà a passare una notte in un castello abbandonato infestato dagli spettri senza problemi, ma le cose non andranno affatto lisce.



Venduto in America come adattamento dai racconti di Poe, Danza macabra è in realtà un solido film gotico di produzione italiana, che recupera molta dell'arte di Mario Bava, compresa la bellissima Barbara Steele, reduce da La maschera del demonio (1960) e sempre più lanciata nella sua carriera di scream queen. Registicamente e visivamente molto curato, ha i suoi limiti in una narrazione che non sempre è all'altezza delle aspettative, ma nel complesso molte scene funzionano, soprattutto quelle che vedono protagonisti gli spettri chiamati a raccontare le ragioni della propria morte. Efficace e serrato, è uno dei risultati più brillanti della breve ma feconda stagione del gotico nostrano. Inizialmente la regia era stata affidata a Sergio Corbucci: il testimone passò quasi subito a Margheriti che nel 1971 ne realizzò un remake, Nella stretta morsa del ragno in cui Poe è interpretato da Klaus Kinski.
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