Rio, 40 graus

Una giornata nella vita di uomini, donne e bambini di Rio de Janeiro che, dalla favela di Cabuçu alla spiaggia di Copacabana, si stanno preparando per una festa di samba. 

Opera prima per Nelson Pereira dos Santos, che sceglie di dirigere un racconto corale ispirato certamente al Neorealismo, ma a cui sa dare un’identità propria e moderna. Vengono messe in scena le immagini tipiche del Brasile (il calcio, il ballo, la vita nelle favelas, la funivia per il Pan di Zucchero), ma lo sguardo del regista riesce a evitare gli stereotipi, e contemporaneamente gioca con le aspettative del pubblico: basti pensare alla tensione creata da un triangolo amoroso, che finisce in festa invece che in sangue. Alcune sottotrame non ricevono l’attenzione di altre, ma Pereira dos Santos riesce comunque a offrire un quadro sfaccettato e affascinante del suo Paese, iniziando già a utilizzare un linguaggio cinematografico innovativo che nel decennio successivo si evolverà nel Cinema Novo.