La settima croce

Germania, 1936. Sette prigionieri antinazisti evadono da un campo di concentramento e sono inseguiti dalle guardie, che li braccano per crocifiggerli uno a uno. Tra i fuggiaschi, c'è George Heisler (Spencer Tracy), che tenta disperatamente di salvarsi grazie all'aiuto di alcuni oppositori.

Tratto da un romanzo di Anna Seghers del 1942, il terzo film di Fred Zinnemann guarda agli orrori del nazismo da un prospettiva decisamente originale per il cinema americano negli anni della guerra: il punto di vista è quello dello stesso popolo tedesco e non è un caso, data la nazionalità austriaca del regista (migrato a Hollywood negli anni Trenta). Forte dell'intensa interpretazione di Spencer Tracy, è un dramma tesissimo con punte di mélo, iconograficamente suggestivo e interessante perché riflette sull'atteggiamento di un'intera nazione di fronte alle nefandezze del regime hitleriano. Un solido prodotto MGM, girato con mestiere e passione. Jessica Tandy e Hume Cronyn, marito e moglie nella vita, faranno coppia quarant'anni dopo in Cocoon – L'energia dell'universo di Ron Howard (1985). Nel cast, appare in un piccolo ruolo Helene Weigel, moglie del drammaturgo Bertolt Brecht.