In questo mondo libero...
It's a Free World
Durata
96
Formato
Regista
Angie (Kierston Wareing), che lavora presso un'agenzia di collocamento, è una donna appariscente e sicura di sé. Quando viene licenziata decide di aprire un'attività in proprio finalizzata all'inserimento degli immigrati nel mondo del lavoro. I risultati, però, saranno amari.
Tra i più sottostimati lavori di Loach, In questo mondo libero... è invece un film tragicamente moderno, che si appropria idealmente della prossemica-tipo delle pellicole del suo autore (Inghilterra sullo sfondo, lavoratori insoddisfatti, ambizioni pronte a ritorcersi contro chi le sogna). A farla da padrona, qui, è la rabbia della protagonista, una bambolona sfatta e ambiziosa – nei termini concessi e permessi dal contesto sociale in cui vive – pronta a tutto, e destinata a veder fallire l'ultimo anelito minimamente capitalista della sua intera esistenza, vittima di una fagocitazione autoindotta che non (le) lascia scampo. Kierston Wareing è magistrale, e riesce a far sì che non le si stacchino gli occhi di dosso: una ricca performance, la sua, in cui la perfetta pertinenza fisica si unisce a un talento strabordante, scomodo, imponente, aderentissimo alla vicenda raccontata. Il suo corpo testimonia che la libertà non sempre fa rima con slancio verso l'alto. Un tour de force attoriale dirompente e scintillante, che avrebbe meritato più attenzione, come il film stesso, del resto.
Tra i più sottostimati lavori di Loach, In questo mondo libero... è invece un film tragicamente moderno, che si appropria idealmente della prossemica-tipo delle pellicole del suo autore (Inghilterra sullo sfondo, lavoratori insoddisfatti, ambizioni pronte a ritorcersi contro chi le sogna). A farla da padrona, qui, è la rabbia della protagonista, una bambolona sfatta e ambiziosa – nei termini concessi e permessi dal contesto sociale in cui vive – pronta a tutto, e destinata a veder fallire l'ultimo anelito minimamente capitalista della sua intera esistenza, vittima di una fagocitazione autoindotta che non (le) lascia scampo. Kierston Wareing è magistrale, e riesce a far sì che non le si stacchino gli occhi di dosso: una ricca performance, la sua, in cui la perfetta pertinenza fisica si unisce a un talento strabordante, scomodo, imponente, aderentissimo alla vicenda raccontata. Il suo corpo testimonia che la libertà non sempre fa rima con slancio verso l'alto. Un tour de force attoriale dirompente e scintillante, che avrebbe meritato più attenzione, come il film stesso, del resto.