Michiko (Kinuyo Tanaka) è ricca, ma infelice a causa della monotonia del suo matrimonio. Insoddisfatta, inizia a sviluppare un forte interesse per il suo giovane cugino Tsutomu (Akihito Katayama), ma non è l'unica donna ad aver messo gli occhi su di lui.

Ispirato a un romanzo di Shohei Ooka, un film in cui Mizoguchi gioca molto di maniera, raccontando tematiche che aveva già affrontato (meglio) in passato. Dal divario generazionale tra le due figure femminili alle conseguenze della Seconda guerra mondiale, tutto sa troppo di già visto, seppur il regista mantenga sempre alto il livello del suo stile e la confezione formale risulti di prima grandezza. Peccato, però, che il copione sia scolastico, poco avvincente e incapace di accompagnare nella maniera giusta le belle immagini realizzate dalla macchina da presa. Mizoguchi dichiarò di averlo girato con la mano sinistra e, nonostante il suo talento visivo riesca a risaltare anche in questo caso, non si può certo dire che non si noti.
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